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Festino del Giovedì grasso avanti cena

Domenica 25 giugno alle 21, al Teatro Machiavelli, nuovo allestimento in forma scenica della commedia musicale di Adriano Banchieri, eseguita dal coro "Doulce Mémoire"

Domenica 25 giugno alle 21, al Teatro Machiavelli, la Fondazione Lamberto Puggelli e l’associazione Ingresso Libero propongono il "Festino del Giovedì grasso avanti cena", nuovo allestimento in forma scenica della commedia musicale di Adriano Banchieri, eseguita dal coro "Doulce Mémoire" da un'idea di Bruna D'Amico e Salvo Fresta.

IL FESTINO. A cavallo tra la seconda metà del ‘500 e i primi trent’anni del ‘600, si diffuse in Italia un genere chiamato “commedia madrigalistica” o “commedia musicale” che conobbe una certa fortuna ad opera di autori come Orazio Vecchi, Alessandro Striggio e soprattutto Adriano Banchieri. Si trattava di un insieme di brani polifonici, che seguivano un nesso logico, neanche troppo serrato, e che erano scritti quasi sempre su testi di poeti minori, talora sconosciuti, per puro spirito di evasione e divertimento. Questi brani ricalcavano ora la forma del madrigale, ora quella della villanella, o quella della moresca o della canzonetta, ma erano quasi sempre brani ascrivibili al genere popolare, talvolta in italiano ma più spesso in dialetto.

Nel Festino la cornice è data da un ritrovo negli ultimi giorni di carnevale, prima di cena, perché il gioco musicale possa culminare poi nel festeggiamento a tavola. Nell’introduzione appare un'illustrazione con un attore sul proscenio, mentre sotto la scena si accalcano gli spettatori: è il Diletto Moderno a introdurre i convitati, ovvero gli spettatori.

Il gustoso contrasto tra la figura del Diletto Moderno e quella del Rigore Antico rispecchia l’inclinazione di Banchieri per la novità, la leggerezza e la bizzarria, contro ogni pedanteria e vuoto accademismo. La modernità di Banchieri si nota davanti all’affermarsi, proprio in quegli anni, della monodia accompagnata e alla nascita del melodramma, in cui i personaggi che agiscono in scena sono dati dall’interpretazione dei singoli cantanti; nella commedia armonica, invece, ogni singolo personaggio è reso musicalmente da una struttura polifonica a tre o a cinque voci.

IL CORO DOULCE MÉMOIRE. Diretto sin dall’inizio dal M° Bruna D’Amico, si è formato a Catania nell’autunno del 2006. È composto prevalentemente da giovani che hanno fatto della passione per la musica il canto corale un’attività amatoriale stabile caratterizzata da impegno e dedizione di stampo professionistico. Il coro rivolge la sua attenzione principalmente alla musica antica, medievale e rinascimentale (da cui il nome che riconduce ai dolci ricordi di un’arte lontana nel tempo e nella memoria, dal titolo di un brano del Cinquecento di Pierre Sandrin), ma è attivo anche nell’ambito della musica leggera.

Biglietti: 10 euro - ridotto studenti 5 euro.

(25 giugno 2017)

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