Venerdì 12 aprile alle 20:30 (in replica sabato 13, alle 17:30), al Teatro Massimo Bellini di Catania, va in scena il terzo Concerto sinfonico della Stagione 2019 che vedrà protagonista Uto Ughi.
Il celeberrimo violinista, icona vivente dell’arte italiana dell’archetto, è un beniamino non solo del pubblico catanese ma di quello internazionale, dove si è imposto come interprete di riferimento del grande repertorio classico e romantico, protagonista di memorabili esecuzioni dei concerti di Vivaldi e di Mozart, di Beethoven e di Brahms, di Bruch e di Čajkovskij, ogni volta accompagnate da incisioni discografiche entrate nella leggenda. Allievo del mitico George Enescu, Ughi non è soltanto uno straordinario violinista ma anche un intellettuale, sensibile alla salvaguardia del patrimonio nazionale italiano: lo testimoniano i festival dedicati alle città di Roma e di Venezia, per le quali ha aperto sottoscrizioni di fondi destinati al restauro di importanti monumenti storici.
Di grande appeal è la locandina impaginata per il concerto catanese, che si aprirà con un must della letteratura violinistica di primo Ottocento, la Romanza in fa maggiore, op. 50, di Ludwig van Beethoven, un Adagio cantabile in forma di rondò composto nel 1802 dall’incantevole aura melodica. Alla breve pagina introduttiva seguirà poi il celeberrimo Concerto in mi minore, op. 64, di Felix Mendelssohn, autentica pietra miliare della letteratura di primo Ottocento, scritto su misura per esaltare il talento di Ferdinand David, primo violino dell’orchestra del Gewandhaus di Lipsia, che tenne a battesimo questo capolavoro il 13 marzo del 1845 nel Conservatorio della città sassone. È un brano di slancio impetuoso e appassionato, in cui l’orchestra affianca, sostiene e supporta lo strumento solista in un componimento che annulla le frontiere tra i tre movimenti e vive di un unico, inarrestabile soffio. L’eleganza dell’Andante, secondo la tradizione tipicamente mendelssohniana della romanza senza parole, trapassa senza soluzione di continuità nell’Allegro molto vivace conclusivo, che impone un virtuosismo brillante e rapinoso. Chiude il concerto la Quarta Sinfonia in si bemolle maggiore, op. 60, di Beethoven, pagina negletta nel catalogo del compositore di Bonn perché schiacciata dalle due che la attorniano, la Terza e la Quinta, «una snella fanciulla greca fra due giganti nordici», come ebbe a definirla Robert Schumann.
Una serata di grande impegno per l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini, che vedrà sul podio Stefanos Tsialis, direttore principale e artistico dell’Orchestra di Stato di Atene dal 2014. Diplomato in pianoforte al Conservatorio di Salonicco e in musicologia all’Università di Copenhagen, borsista della Fondazione Richard Wagner, è stato anche direttore principale della Central German Chamber Philharmonic e della Berlin Symphony Orchestra, oltre che direttore generale della musica a Meiningen dove – oltre a presentare un repertorio di grande ampiezza – ha proposto in prima esecuzione tedesca Medea di Mikis Theodorakis, il compositore greco che ha contribuito a far conoscere nel mondo.
Per questo spettacolo, grazie all’intesa tra l’Università di Catania e il Teatro Massimo Bellini, gli studenti universitari e il personale docente e tecnico amministrativo possono assistere al concerto del 12 aprile (ore 20:30 – Turno A) usufruendo di condizioni agevolate, previa prenotazione online.
Studenti: gli studenti possono beneficiare di 11 biglietti gratuiti e 29 biglietti al costo di 5 euro.
Personale: al personale docente e tecnico-amministrativo sono riservati 65 biglietti al costo di 20 euro (possono essere acquistati fino a 2 biglietti contemporaneamente, al costo complessivo di 45 euro).
(12 aprile 2019)