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Sine Die

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Dal 18 luglio al 4 ottobre, al Palazzo della Cultura, mostra fotografica sulla fase di lockdown conseguente all'emergenza COVID-19, organizzata dalla Fondazione OELLE in collaborazione con il Comune di Catania

Giuliano Severini, "Intervallum"

Dal 18 luglio al 4 ottobre, al Palazzo della Cultura, si tiene la mostra fotografica SINE DIE, promossa e realizzata dalla Fondazione OELLE Mediterraneo Antico in collaborazione con il Comune di Catania.

La mostra, fortemente voluta da Ornella Laneri, Presidente della Fondazione, per supportare la città etnea privata di offerte culturali dall’emergenza sanitaria in atto, ripercorre, attraverso lo sguardo di oltre 100 autori, le complesse dinamiche sociali al tempo del Coronavirus. 

L'esposizione prende il nome dalla locuzione latina "sine die",  traducibile come "senza fissare il giorno" (letteralmente "senza giorno"). L’idea di non conoscere una scadenza, di non avere un termine chiaro di paragone e di non intravedere la fine del fenomeno pandemico in atto ha creato disagi psicologici a una larga fascia della popolazione, costringendola a prendere atto della sua fragilità.

Attraverso la piattaforma online SINE DIE, realizzata durante la fase di lockdown, la Fondazione ha raccolto e selezionato numerosi contributi, consistenti in fotografie, poesie e brevi scritti. Ne è nata una comunità spontanea ed entusiasta, che ha visto lavorare insieme maestri acclarati e giovani artisti, filosofi e scrittori, medici, studenti, e persone comuni che hanno voluto contribuire a raccontare il mondo e la loro quotidianità ai tempi della pandemia.

La Fondazione cesserà la raccolta solo il giorno in cui il Ministero della Salute comunicherà l’inizio della distribuzione del vaccino per il Covid-19. Da quel momento la piattaforma si trasformerà in archivio storico, a eterna memoria di un passaggio epocale per l’umanità. 

L'esposizione consiste in 122 fotografie accompagnate da un testo scritto da ogni autore, entrambi scaturiti dal tempo per la riflessione che ha portato con sé il lockdown. 

Gli autori coinvolti (tra i quali molti artisti professionisti) hanno prodotto dei lavori fuori dai tradizionali schemi, ricorrendo a sperimentazioni dagli esiti sorprendenti, con uno sguardo obliquo sull’attualità stra-ordinaria che stiamo vivendo. 

La mostra, a ingresso libero, è visitabile da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (chiusa il lunedì). Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Fondazione OELLE al numero 095.2282011, e-mail: info@fondazioneoelle.com

(29 luglio 2020)

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