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Sovranità dello Stato e controllo delle frontiere

Mercoledì 29 aprile alle 16, nell'aula D del Polo didattico "Virlinzi", seminario di Francesca De Vittor (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)

Mercoledì 29 aprile alle 16, nell'aula D del Polo didattico "Virlinzi" (via Roccaromana 43/45), la professoressa Francesca De Vittor (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) tiene il seminario "Sovranità dello Stato e controllo delle frontiere".

Il tema. Tradizionalmente il diritto dello Stato di controllare le proprie frontiere, o di determinare quali stranieri accogliere, è considerato come un corollario del principio di sovranità territoriale, e come tale dovrebbe essere strettamente collegato al territorio stesso. Tuttavia la prassi attuale degli Stati europei – e più in generale dei Paesi generalmente destinatari di flussi migratori – è quella di anticipare il controllo sempre più lontano dalle frontiere territoriali.

Se l’attività extraterritoriale di controllo e prevenzione dell’immigrazione consente di fatto agli Stati di ridurre il numero di migranti che raggiunge il confine fisico dello Stato, essa comporta però anche la parallela estensione extraterritoriale della giurisdizione statale ai fini dei trattati in materia di diritti umani e di altre norme internazionali volte alla protezione degli individui (si pensi alle norme relative agli obblighi di soccorso in mare).

L’incontro si propone in primo luogo di verificare quali sono i limiti che il diritto internazionale ed europeo impongono alle attività di controllo di frontiera e, in secondo luogo, di discutere in che misura l’esercizio extraterritoriale di poteri sovrani incida sull’idea stessa di sovranità, popolazione e territorio intesi come elementi costituitivi dello Stato.

A introdurre il tema del seminario sarà la professoressa Adriana Di Stefano, docente di Diritto internazionale e dell’Unione europea al dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Catania.


L'incontro fa parte del laboratorio d'ateneo sul tema "Migrazioni, diritti e confini. Strategie europee e dimensioni locali" coordinato dalle docenti Maria Teresa Consoli del dipartimento di Scienze politiche e sociali e dalla stessa Adriana Di Stefano. 

Il laboratorio (che a sua volta fa parte del ciclo di moduli didattici intrateneo su “Territorio, ambiente e mafie” intitolati alla memoria del magistrato catanese Giambattista Scidà) propone una lettura critica del fenomeno migratorio, alla luce delle emergenze sollevate dalla gestione dei flussi transfrontalieri mediterranei e delle sfide poste, nei territori di confine, dal ripensamento delle dimensioni sociologiche e giuridiche della cittadinanza e dell’integrazione attraverso i diritti.

(29 aprile 2015)

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