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Il paziente al centro della cura contro il cancro

Lunedì 16 e martedì 17 maggio (Palazzo della Borsa di Catania), convegno sulla qualità di vita del malato oncologico e sul ruolo della dieta mediterranea nella prevenzione e nelle terapie e consegna del Premio Margaret Foti

Lunedì 16 maggio alle 9, al Palazzo della Borsa di Catania, si apre il congresso "Il paziente al centro della cura contro il cancro: fattori di rischio, alimentazione e terapie innovative", promosso dalla sezione etnea della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) e organizzato dal dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche (prof. Massimo Libra) e dall'Asp 3 Catania (dott.ssa Aurora Scalisi).

Nel corso dei lavori saranno approfonditi gli studi sugli alimenti in grado di modificare i fattori epigenetici responsabili dell'attivazione di geni capaci di trasformare la cellula normale in cellula neoplastica e sulla corretta alimentazione fondamentale per la riduzione del rischio di ammalarsi di cancro e per migliorare la qualità della vita del paziente oncologico.

Ad aprire il congresso saranno il presidente della Lilt Carlo Romano e i coordinatori scientifici Aurora Scalisi e Massimo Libra. Seguiranno la sessione di lavori sul tema "L'alimentazione nel rischio oncologico" e la tavola rotonda su "La ricerca in oncologia oggi", che sarà moderata dal presidente della Facoltà di Medicina dell’Ateneo Francesco Basile, dal prof. Giuseppe Castaldo dell’Università di Napoli e dal direttore scientifico del Centro oncologico di Aviano Paolo De Paoli. Interverranno il Ceo dell’American Association for Cancer di Philadelphia Margaret Foti, il direttore del dipartimento Biometec Filippo Drago, il coordinatore del dottorato di ricerca internazionale in “Basic and applied biomedical sciences” Ferdinando Nicoletti e il prof. Massimo Libra che presenterà il vincitore della quarta edizione del Premio “Margaret Foti”, il prestigioso riconoscimento per la migliore tesi di dottorato svolta nel campo della ricerca traslazionale in oncologia. 

Il premio - finanziato dalla Lilt è intitolato alla scienziata di origine catanese che nel 2008 ha ricevuto a Catania la laurea honoris causa in Medicina - sarà conferito quest'anno a Saverio Candido. Il giovane ricercatore in Scienze oncologiche ha individuato nella sua tesi di dottorato NGAL e MMP-9 quali possibili marcatori di aggressività nel tumore della vescica. I risultati dei suoi studi saranno presentati al prossimo meeting dell'American Association for Cancer di Philadelphia che si svolgerà a Washington DC nel 2017.

Dopo la cerimonia, i lavori del convegno proseguiranno con l’intervento di illustri studiosi italiani e stranieri che affronteranno i temi della medicina di precisione e della dieta mediterranea nella prevenzione e cura dei tumori. Il primo indica che la strategia terapeutica oncologica deve essere necessariamente accompagnata da una integrazione sempre più stretta e bidirezionale tra la clinica ed il laboratorio; il secondo suggerisce che la dieta mediterranea può svolgere un ruolo importante non solo nella prevenzione ma anche nel corso delle terapie.

Infine, verrà presentato lo studio clinico sulla dieta mediterranea e attività fisica nelle donne operate per cancro della mammella, denominato DeDiCa, parte integrante di un progetto di ricerca finalizzata approvato e finanziato dal Ministero della Salute che vede tra i responsabili il dott. Maurizio Montella dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli, la dott.ssa Livia Augustin del St. Michael's Hospital di Toronto (Canada) e lo stesso prof. Libra del dipartimento Biometec dell’Università di Catania.

Consulta il programma dettagliato


IL RUOLO DELLA DIETA MEDITERRANEA NEL CANCRO. Dai dati scientifici si è osservato che i meccanismi di trasformazione neoplastica sono associati all'esposizione a numerosi fattori di rischio e alle abitudini alimentari. Infatti, gli alimenti sono in grado, grazie all'interazione con il microambiente tumorale, di modificare i fattori epigenetici, responsabili dell'attivazione di geni capaci di trasformare la cellula normale in cellula neoplastica. Pertanto, una corretta alimentazione da un lato riduce il rischio di ammalarsi di cancro e dall'altro sta rientrando a far parte del programma terapeutico del paziente oncologico per migliorarne la qualità della vita e la risposta ai trattamenti personalizzati.

È in costante aumento (+3% l'anno) il numero degli italiani che vivono dopo una diagnosi di tumore. Questa cifra era pari a 2 milioni e 600 mila persone nel 2010 ed è aumentata sino a tre milioni nel 2015. I tumori non solo sono curabili, ma anche guaribili, infatti una quota importante di pazienti, pari al 27%, torna ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale, cioè di chi non ha mai avuto una diagnosi di cancro. Il merito va ricondotto a terapie sempre più efficaci e alle campagne di prevenzione che consentono di individuare la malattia in fase precoce, quando le possibilità di guarigione sono molto elevate.

Le esigenze dei pazienti oncologici sono cambiate radicalmente negli ultimi decenni e la presa in carico di queste persone richiede una risposta a 360 gradi da parte dei clinici e delle istituzioni. Ecco perché diventano centrali alcuni aspetti relativi alla qualità di vita dei pazienti oncologici: ad esempio, per controllare e limitare gli effetti collaterali di alcune terapie, i probiotici si stanno dimostrando particolarmente efficaci. Anche la dieta mediterranea può svolgere un ruolo importante non solo nella prevenzione, ma anche nel corso delle terapie. Da qui l'importanza di approfondire da un lato tutti gli aspetti, finora lasciati in secondo piano, che riguardano la qualità di vita del paziente oncologico, dall'altro il problema della sostenibilità e dell'appropriatezza dei nuovi trattamenti.

(16 maggio 2016)

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