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I Laboratori nazionali del Sud dell'Infn compiono 40 anni

Venerdì 20 maggio alle 10, nella Sala Conferenze dei LNS si celebra l'anniversario della firma della Convenzione tra Infn, Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia di Catania e Università di Catania

Venerdì 20 maggio alle 10, nella Sala conferenze dei Laboratori nazionali del Sud, si celebra l'anniversario della firma della Convenzione tra Infn, Centro siciliano di Fisica nucleare e Struttura della Materia e Università di Catania che quarant'anni fa istituì il centro di eccellenza della fisica italiana, oggi impegnato in importanti progetti internazionali, tra cui l’osservatorio sottomarino per neutrini Km3net, e nazionali, come il progetto Catana per il trattamento dei tumori dell’occhio con protonterapia.

A celebrare l’anniversario interverranno Fernando Ferroni (presidente Infn), Antonio Zichichi (presidente Infn dal 1977 al 1983), Enzo Bianco (sindaco di Catania), Giacomo Pignataro (rettore, Università di Catania), Giacomo Cuttone (direttore dei Lns), Mariella Lo Bello (assessore regionale alle Attività produttive) e Baldassarre Gucciardi (assessore regionale alla Salute). Interverrà inoltre l’arch. Giovanni Leone che illustrerà la visione architettonica dei Lns del padre Giacomo Leone, autore delle più importanti opere di restauro e recupero architettoniche della città di Catania.


UNA STORIA LUNGA 40 ANNI

Il 29 aprile del 1976 l’Infn, il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia di Catania (Csfnsm) e l’Università di Catania firmavano la convenzione per l’istituzione del Laboratorio Nucleare del Sud a Catania. È l’atto ufficiale di nascita che rappresentava per la comunità scientifica catanese la tappa fondamentale di una storia iniziata, a metà degli Anni 50, con l’arrivo nella vecchia sede del dipartimento di Fisica dell’acceleratore Van de Graaf da 2,5 MV.

Completata la fase costruttiva riguardante l’edilizia, nel 1984 viene accelerato il primo fascio di protoni prodotti dall’acceleratore Tandem. Dieci anni dopo, nel maggio del 1994 viene accelerato il primo fascio di ioni di Nichel con il ciclotrone Superconduttore, costruito al laboratorio Lasa di Milano e installato tra il ‘91 e il ‘94 ai Lns. Nell’ultimo decennio del secolo scorso vengono realizzati e installati i grandi rivelatori Medea, Chimera e Magnex ed entra in funzione la sorgente di ioni Serse.

Sempre nella metà degli Anni 90 segnano l’inizio di un nuovo grande impegno per i Lns: le acque profonde e cristalline del Mediterraneo diventano l’habitat perfetto per la nuova frontiera legata agli studi dei neutrini. Dapprima davanti alle coste del porto di Catania nel 2005, e successivamente nel punto più estremo della Sicilia sotto il meridiano di Capo Passero inizia la sfida del progetto per la costruzione della grande infrastruttura di ricerca multidisciplinare europea Km3NeT. Il 2013 inizia la posa a mare a 3500 metri di profondità ad oltre 100 km dalla costa delle prime torri, che saranno accompagnate dalle stringhe a partire dal 2014 i primi elementi della struttura dell’osservatorio sottomarino per neutrini che nella configurazione finale occuperà un volume di un chilometro cubo. Nel marzo 2016 è stato ufficialmente selezionato per entrare nella Roadmap 2016 di Esfri.

Il 2002 è un anno di svolta, parte il progetto Catana. Per la prima volta in Italia si eseguono su pazienti affetti da melanomi oculari i primi trattamenti di protonterapia grazie all’utilizzo di fasci di protoni prodotti dal Ciclotrone superconduttore. Per eseguire i trattamenti si stipulano collaborazioni con il mondo medico ospedaliero, ad oggi sono stati trattati oltre 400 pazienti. È un grande esempio di come gli studi della fisica nucleare portino ad applicazioni e ricadute nel tessuto sociale.

Nello stesso decennio inizia l’impegno per lo sviluppo di strumentazione e metodi d’indagine non distruttiva basati sull’uso di tecniche avanzate di spettroscopia e diffrazione X per effettuare l’analisi chimico-fisica in situ di beni culturali e materiale archeologico. Si tratta del progetto Landis grazie al quale sono stati analizzati reperti come i rotoli del Mar Morto e il Tesoro di Misurata.

Nel panorama dell’impegno europeo si realizza la collaborazione per la costruzione in Svezia del più grande acceleratore per neutroni il progetto Ess, a Bucarest per la costruzione dell’Extreme Light Infrastructure (Eli-Np) e a Praga e per la costruzione di un centro di applicazione di fasci accelerati da laser per uso medico il progetto EliMed.

Inoltre in questi anni i Lns hanno intrapreso una lunga e impegnativa serie di iniziative dedicate al coinvolgimento delle scuole, delle istituzioni e della società per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica.

(20 maggio 2016)


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