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Custodire l'immagine

Giovedì 23 maggio alle 17:30, alla Fondazione Brodbeck Arte Contemporanea, vernissage della mostra di Marilina Marchica e Maurizio Pometti, a cura del seminario universitario “Progettazione curatoriale: storia e pratica della curatela d’arte”. Visitabile fino al 30 maggio

Giovedì 23 maggio alle 17:30, alla Fondazione Brodbeck Arte Contemporanea, si inaugura la mostra bipersonale "Custodire l'Immagine" di Marilina Marchica e Maurizio Pometti, a cura del seminario universitario in “Progettazione curatoriale: storia e pratica della curatela d’arte”, coordinato da Valentina Barbagallo (Università di Catania).

La mostra presenta la personale lettura e interpretazione che Marilina Marchica e Maurizio Pometti fanno della memoria di cui in qualche modo si sentono i custodi. Il percorso espositivo segue l’idea evanescente di un vecchio album di ricordi da cui vengono riprese alcune immagini nostalgiche e sbiadite, come volti e tappezzerie interpretate come echi di visioni soggettive e collettive.

«Custodire l’immagine - come viene spiegato nel testo curatoriale - significa farne memoria; cristallizzarla per mezzo del processo artistico, vuol dire preservarla nella sua forma sublimata, risemantizzata ed espressiva. I loro immaginari sono cantieri di memoria in continua elaborazione, entrambi si fanno custodi, elaboratori di cimeli pregni di sussurri diacronici, in cui lo sgretolamento ricostituito media nuovi significati sensibili e multiformi».

Marilina Marchica, agrigentina, classe 1984, mostra una sensibilità particolare verso gli aspetti del rapporto tra l’individuo e lo spazio che lo circonda, sia naturale che artificiale, articolato dalla variabilità del tempo. Nei suoi lavori la memoria viene rievocata attraverso la materia, la quale diventa la principale carica espressiva ed evocativa.

Maurizio Pometti, catanese, classe 1987, tratta il tema della memoria partendo dall’utilizzo di fotografie dimenticate e non appartenenti alla sua sfera personale che risemantizza sottolineando la loro anonimità. In un’epoca in cui la fotografia sembra aver raggiunto l’apice nel fissare in modo inequivocabile i ricordi, Pometti immortala queste memorie in modo unico, attraverso la frammentazione dell’immagine, la sua ricontestualizzazione e l’uso della pittura.

L'ingresso alla mostra - visitabile fino al 30 maggio, dalle 10:30 alle 19:30 - è gratuito

(23 maggio 2024)

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