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Una città scomparsa: Noto prima del 1693

Venerdì 21 novembre alle 16:30 (Palazzo Trigona di Cannicarao, Noto), presentazione del progetto Efian per la ricostruzione virtuale di alcune aree di Noto Antica

Venerdì 21 novembre alle 16:30, nella Sala Gagliardi di Palazzo Trigona di Cannicarao a Noto, nel corso della giornata dal titolo Una città scomparsa: Noto prima del 1693, sarà presentato il progetto "Efian" (Experimental Fruition Ingenious Ancient Noto), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca all’interno del Pon Ricerca e Competitività 2007-2013.

Il progetto Efian prevede la ricostruzione virtuale di alcune aree di Noto Antica, distrutta dal terremoto del 1693, e sarà realizzato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, dalla Scuola di Architettura dell’Università di Catania, dalla società Siqilliya, dalla Services & Advice srl, capofila della compagine progettuale, in collaborazione con il Comune di Noto.

Il progetto Efian è stato valutato dal Miur il migliore a livello nazionale, classificandosi al primo posto nella graduatoria nazionale redatta dal Ministero tra i progetti finanziati con il Bando Start Up - Linea 2 "Culturaa ad Impatto aumentato".

Interverranno, tra gli altri, l’assessore regionale ai Beni Culturali Antonio Purpura, il sindaco di Noto Corrado Bonfanti, il soprintendente ai Beni Culturali di Siracusa Calogero Rizzuto, il presidente della Scuola di Architettura dell’Università di Catania Bruno Messina, il professore ordinario di storia dell’Architettura dell’Università di Palermo Marco Rosario Nobile.

Il progetto. Noto Antica è la più grande città dell’occidente abbandonata in età moderna. Le testimonianze tangibili di una storia secolare oggi sono affidate ai soli ruderi, a rare iconografie e a una cospicua serie di documenti archivistici, ancora in buona parte da indagare. Il progetto Efian mette insieme ditte private, Università, Regione Siciliana, enti locali nell’intento di ricostruire virtualmente, con l’utilizzo delle nuove tecnologie, l’immagine di luoghi e dei maggiori monumenti, alla vigilia del grande terremoto del 1693 che ne sancì il declino e l’abbandono. Un obiettivo ambizioso che vede lavorare insieme per la prima volta storici dell’architettura, rilevatori, esperti nell’elaborazione grafica tridimensionale, progettisti e imprese per offrire un ritratto realistico e filologicamente ineccepibile di un prestigioso passato.

(21 novembre 2014)

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