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Opere 1984-2008

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Sabato 4 ottobre alle 18:30 nell'Ex Convento San Francesco (Sciacca) inaugurazione della mostra antologica di Vincenzo Nucci

Giardino Mediterraneo, 2008, olio su tela

Sabato 4 ottobre alle 18:30 nell'Ex Convento San Francesco (Sciacca) si inaugura della mostra antologica di Vincenzo Nucci, Opere 1984-2008 ( catalogo Sellerio).

La mostra, organizzata dall’Associazione Amici della Ceramica della Pittura e delle Arti, presenta una selezione di opere (52 fra oli e pastelli) realizzate da Vincenzo Nucci negli ultimi ventiquattro anni di attività.
Il tema è il paesaggio, anzi il paesaggio Siciliano, la campagna, la casa padronale, le mura di cinta dove si arrampicano rigogliose buganvillee fiorite di lacche rosse, e soprattutto la palma, protagonista e simbolo della fascinosa Sciacca araba che egli ama.
Enzo Nucci è uno dei pittori che dipingono ancora la natura. Poco numerosi al giorno d’oggi […]. Più esattamente Nucci dipinge la natura siciliana poiché la abita; in quel tratto di costa intorno a Sciacca dove più fortunata e civile la vita conserva un barlume di dolcezza rispetto ad altre zone devastate dell’isola. […] queste immagini di palme e brevi orizzonti contemplano il sentimento di una malinconia greve “irredimibile” della nostra natura insulare.” (P. Guccione, 1989).
Le sue opere sono “visionarie, con le case padronali in cui le palme, i rampicanti, le buganvillee hanno preso il sopravvento, hanno riempito il vuoto di una vita che non c’è più […]”
(P. Nifosì, 2001).

“[…] Oggi è la brillantezza riposta nella rigenerante distribuzione del pigmento a dettare le sue leggi, la sua diradata visione del mondo, proprio in quella area di confine che attende all’arco della spiritualità contemplativa, votata all’esistenza, dilatata, dall’asprezza affilata del canto, al flusso perenne del vento d’Africa.” (A. Gerbino, 2003)
“[…] Lo sguardo di Vincenzo Nucci sulla natura tutt’intorno Sciacca si rivela entusiasta nelle sue impressioni di luce, e non c’è null’altro che importa, che quelle quattro cose sufficienti a rendere eterna la memoria; come per Monet, nell’ultimo periodo della sua ricerca, i fiori multicolori del suo giardino di Giverny o le carnose ninfee dello stagno artificiale nascosto dai salici piangenti: null’altro importava se non la traduzione in mille diverse sensazioni di quel bavero di luce che si insinua tra i petali, che illumina d’un tratto lo specchio quieto dell’acqua.
E così sono per Vincenzo le palme, i campi, i rampicanti nei giardini e gli orizzonti, perché è certo che di un orizzonte oltre il quale si apre ancora natura non c’è da aver timore, e oltre quella linea ancora luce e luce e luce.” (E. Valenza, 2008)
“Vincenzo Nucci persegue un percorso perenne, inalterato, determinato. Da decenni è quello del suo dipingere ciò che nella mente sua rimane di ciò che l'occhio quotidianamente percepisce. […] Diventano fondamentali cosi elementi singoli che si replicano, scorci d'architettura, quell’architettura siciliana che proviene dal profondo della storia e sembra sempre sul punto di disfarsi, pezzi di paesaggio, quel paesaggio di Sicilia che si annulla nell'infinito della luce e della percezione, pezzi di natura, quel verde impenetrabile nelle sue contorsioni e negli spini che lo difendono, portatore di fiori che gridano al sole il colore della loro identità mediterranea. Sul tutto troneggia la palma, esaltazione del barocco per eccellenza, non d'un barocco temporale ma d'un barocco perenne che è voluto dalla natura appunto, quella della terra, delle piante e pure quello della mente umana che lì si forma e vive.
” (P. Daverio, 2008)


La mostra, aperta fino al 30 ottobre, sarà visitabile tutti i giorni:  ore 10.00 - 12.30 / 17.30 - 20.30

(04 ottobre 2008)

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