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Etta Scollo in concerto

Lunedì 26 marzo al Teatro Sangiorgi si esibisce con l’Orchestra Giovanile dell’Istituto Bellini in Canta Ro'. Sabato 24 marzo l'artista partecipa al convegno dedicato a Rosa Balistreri che si terrà nell'aula A1 dei Benedettini

Lunedì 26 marzo alle 21, Etta Scollo si esibisce al Teatro Sangiorgi con l’Orchestra Giovanile dell’Istituto Bellini in Canta Ro'. Il trionfo dei concerti sinfonici intitolati Canta Ro' tenutisi nel luglio del 2004, nell'ambito della stagione estiva palermitana, interpretati da Etta Scollo ed eseguiti dall'Orchestra Sinfonica Siciliana diretta dal maestro Angelo Faja, hanno confermato l'attualità della musica tradizionale siciliana, finora conosciuta solo da un pubblico ristretto.
Il cd dal vivo dei concerti è stato nominato per il "Premio della critica discografica tedesca 2005" e il Premio Ruth 2005. Canta Ro' è stato eseguito da prestigiose formazioni quali la "Ensemble Resonanz" di Amburgo e l'Orchestra Filarmonica di Baden-Baden.
Su richiesta del suo pubblico, Etta Scollo ha presentato un nuovo album registrato durante la sua ultima tournée in trio, una versione intima della precedente pubblicazione orchestrale.

Circuiti Culturali mette a disposizione di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo di tutte le facoltà 300 inviti gratuiti per la partecipazione al concerto. Gli inviti per partecipare potranno essere ritirati presso le Segreterie di Presidenza delle Facoltà fino a esaurimento delle disponibilità dei posti riservati, oppure all’Ufficio comunicazione d’Ateneo (piazza Università 2).

Sabato 24 marzo alle 11, l'artista siciliana partecipa al convegno di studi dedicato a Rosa Balistreri che si terrà nell'aula A1 del Monastero dei Benedettini Sicilia/Europa: invenzione e memoria. Rosa Balistreri a ottant’anni dalla nascita. Si tratta di un doppio evento – incontro di studio più concerto serale - al quale partecipano Paolo Emilio Carapezza, Riccardo Insolia, Gaetano Pennino e inoltre Luca Recupero, Vincenza Scuderi. Alle 21, all'Auditorium "Giancarlo De Carlo" si apre lo spettacolo Bastione degli ’nfetti, concerto di immagini e suoni con Alfio Antico (tamburi a cornice e voce), Giancarlo Parisi (voce, sassofoni, flauto, friscalettu, zampogna cromatica), Puccio Castrogiovanni (voce, fisarmonica, fiati, plettri e marranzani), Toni Cattano (trombone), Giovanni Arena (contrabbasso), Fabrizio Pugliesi (pianoforte) e José Mobilia (percussioni).


Etta Scollo
Nell’infanzia e giovinezza di Etta Scollo si sono impresse le influenze musicali più diversificate, in particolare quella legata alla passione del padre per il jazz, e in generale quelle provenienti dal suo crescere a contatto con la cultura popolare siciliana.
La nonna suonava il mandolino e in giovinezza improvvisava con le due sorelle (voce e chitarra) pomeriggi musicali nel terrazzo di casa, lasciando in estasi i passanti che si fermavano ad ascoltare.
Il padre, proveniente da una famiglia contadina, da ragazzo suonava il clarinetto nella banda del paese ma il suo vero talento era nella voce. Spesso la sera veniva richiesto sotto i balconi a cantare serenate alle ragazze da marito per conto di giovani pretendenti. Negli anni vissuti in Inghilterra sul finire della guerra si ritrovò a cantare, nei Musical organizzati dai militari, un repertorio che spaziava da Billie Holiday a Frank Sinatra. Tornato in Italia coltivò questa sua passione cantando e suonando occasionalmente la chitarra in un gruppo semiprofessionale.
Etta ha un ricordo curioso di quella prima chitarra elettrica un po' rudimentale del padre: essa possedeva un amplificatore incorporato, e questo, grazie alla prossimità di una potente antenna di diffusione, la faceva funzionare anche da radio, cosicché la famiglia Scollo ascoltava la domenica, dalla chitarra trasformata in radio, "Il gazzettino di Sicilia“ notiziario regionale. Era la stessa chitarra con cui il padre la accompagnò nel suo debutto canoro all’età di 6 anni in un festival per bambini.
Erano gli Anni ’70 e casa Scollo era un porto di mare per la musica. Lì si riunivano gli amici, dei fratelli quelli più giovani, dei genitori quelli adulti, improvvisando interminabili serate musicali di un repertorio che andava dalla canzone d’autore della scuola genovese a quella di tradizione napoletana di Roberto Murolo, passando per i Beatles ed i Rolling Stones. Anche Etta si appassionò alla chitarra, con cui scriveva i suoi primi brani e imparava i segreti della canzone popolare, attraverso le ricerche musicali di Roberto Leydi, o dei canti di Giovanna Marini o, ancora, di Rosa Balistreri.
Malgrado ciò l’idea di una carriera musicale era per lei ancora lontana. Solo a Torino, dove aveva intrapreso gli studi di Architettura, verrà a contatto con il mondo del blues, in particolare quello di Little Walter e di Big Mama Thornton che diverranno il suo modello stilistico di quel periodo. Un concerto con la sua prima formazione la porta a Vienna e qui, se da un lato si dedica agli studi di canto del conservatorio, dall’altro fa esperienza dal vivo, accompagnata dal „Joachim Palden trio“, nei Club di mezza Europa. Si alternano in quegli anni esperienze che consolideranno il suo carattere musicale: uno Stage vocale con la cantante lirica Gabriella Ravazzi, l’assegnazione del primo premio al Festival Jazz di Diano Marina (diretto dal pianista jazz Giorgio Gaslini) e la collaborazione discografica con il sassofonista Eddie Lockjaw Davis. Sarà ospite di concerti e tournee accanto ad artisti quali Sunnyland Slim o Champion Jack Dupree e farà tesoro di esperienze canore sui palchi di Chicago, New York e New Orleans.
Ma gli Anni ’80 segnano anche il fermento di nuovi stili musicali e Vienna è piena di talenti della jazz-fusion, del funky, del punkrock. Etta si sente attirata dall’improvvisazione vocale, frequenta uno stage al conservatorio di Graz con Bobby McFerring e Sheila Jordan. Scrive brani a quattro mani con Heiri Känzig, il contrabassista dell’allora "Vienna Art Orchestra“, sperimenta il Beepop per Contrabasso e voce, è ospite di alcuni concerti del pianista Roland Batik.
Dall’incontro casuale con produttori dell’ambiente pop nasce una collaborazione musicale e la registrazione, quasi per scherzo, del brano "Oh darling“ di Paul Mc Cartney, da Etta rielaborato in lingua italiana, che si classifica subito al primo posto della Hitparade austriaca.
Più cresce la sua popolarità, più Etta se ne allontana e ricerca, viaggiando, il filo di un discorso musicale interrotto. Lo ritrova in Sicilia, dove ritorna a causa della malattia del padre. La nuova situazione rafforza in lei il desiderio di un ritorno alle origini.
Dopo un’ultimo adempimento discografico per la EMI-Austria Etta focalizza la sua attività su una serie di concerti acustici, accompagnata dal pianista Robert Gutdeutsch e dal batterista francese Patrice Heral, approfondisce le sue conoscenze di tecnica vocale e si dedica all’insegnamento.
Alla ricerca di nuove ispirazioni, Etta segue il suo compagno ad Amburgo, nella città che ha dato i natali a spettacoli quali "Black Rider“, le cui musiche portano la firma di Tom Waits, o "Time Rocker“ con quella di Lou Reed. Etta prova qui altre strade, cimentandosi insieme al batterista Matthias Kaul, del gruppo di musica contemporanea "L’art pour l’art“, nella rappresentazione di "Palimsest“, un brano per voce e percussioni scritto dal compositore Hans-Joachim Hespos su testi di Ezra Pound. Il brano, rappresentato più volte in festival di musica sperimentale, ha successo e raccoglie il favore della critica.
Ma in questo nuovo periodo Etta scrive quasi per se stessa un diario di ricordi che diventano canzoni sotto la regia del compositore di musica da film Christoph M. Kaiser. Ne nasce il cd "Blu" incoronato dagli arrangiamenti di Wil Malone per la "London Session Orchestra“ di cui due brani saranno scelti come colonna sonora di due film di fama internazionale: "Für immer und immer “ di Hark Bohm fa suo il brano "Come la pioggia“ e "I tuoi fiori“ verrà scelto solo nel 2002 per il film "Bad guy“, del coreano Kim Ki-Duk, presentato alla "Berlinale“ (festival internazionale del cinema, Berlino).
La musica da Film prende posto nel suo mondo: Etta improvvisa texture vocali per le immagini del film "Jenseits der liebe“ del regista Matti Geschonneck, musiche di Stephan Zacharias (ZDF/Arte), e per il film della francese Anne Alix "Dream Dream Dream“, musiche di Frank e Stefan Wulff.
L'attività concertistica di questi anni l'ha resa popolare nei paesi di lingua tedesca. Con la realizzazione dei successivi cd "Il bianco del tempo" (interamente registrato a Venezia), "In concerto" (registrato dal vivo al teatro Tivoli di Amburgo, con la partecipazione dell'orchestra d'archi femminile "Musica nostra") e "CASA", Etta conferma il suo stile personalissimo e naturale, fuori dagli schemi convenzionali del mercato discografico.
Vive attualmente fra Berlino e Catania dove si dedica alla composizione e alla ricerca musicale nell'ambito della musica tradizionale.

 

(26 marzo 2007)

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