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Słoń a sprawa polka | L’elefante e la questione polacca | Mateusz Kołakowski piano jazz solo

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Giovedì 13 dicembre alle 21 al Centro Culture Zo, concerto del giovane talento della scena jazzistica polacca Mateusz Kołakowski nell'ambito delle giornate della cultura polacca a Catania
Mateusz Kolakowski

Da mercoledì 12 a venerdì 21 dicembre a Catania si darà luogo a una serie di giornate dedicate alla cultura polacca, dal titolo: Słoń a sprawa polka - L’elefante e la questione polacca.  La rassegna è promossa dall' Istituto Polacco di Roma e da Leggerete in collaborazione con l' Associazione Musicale Etnea, Fuoricircuito e Zo  - Centro Culture Contemporanee.

Nell'ambito di questa rassegna, giovedì 13 dicembre alle 21 al Centro Culture Contemporanee Zo  Mateusz Kołakowski Jazz Piano Solo in concerto, ispirato alle composizioni di  Krzysztof Komeda. L' ingresso è libero sino ad esaurimento posti. Per prenotazioni:  Ass. Musicale Etnea 095 321252 info@ame.ct.it

Giovane talento della scena jazzistica polacca, Mateusz Kołakowski,  "scoperto" nel 1997 dal clarinettista americano Brad Terry, ha suonato spesso negli Stati Uniti con lui e con altri jazzisti di spicco (come il clarinettista Buddy De Franco). Si è esibito in club quali Andy's di Chicago, The Bakery di Los Angeles, Knitting Factory di NYC. Kołakowski è vincitore, fra gli altri, del 23° Concorso Internazionale Jazz Hoeilaart in Belgio, del Montreux Jazz Piano Solo Competition e del prestigioso Concorso Internazionale di Piano Jazz "Martial Solal" a Parigi. Tra i festival a cui è stato invitato ricordiamo Annual Vail Jazz Festival (Colorado, 2001), International Jazz Piano Festival (Praga, 2003), Montreux Jazz Festival (2004) e Leipziger Jazztage (2005). Kołakowski che attualmente studia nella classe di pianoforte all'Accademia di Musica di Katowice, da sempre si è dedicato con lo stesso interesse alla musica classica e al jazz, seguendo due strade parallele. Come dice lui stesso, "il jazz dà la possibilità di creare, la musica classica invece rappresenta un'immensa ricchezza; brani sempre più difficili dal punto di vista tecnico e interpretativo che richiedono un continuo lavoro e rimangono sempre una sfida emozionante". A questa doppia esperienza pianistica, oltre che al suo talento, sono dovute le qualità di Kołakowski sottolineate da critici: l'abilità tecnica fuori dal comune, la maturità, la grande cultura pianistica e, infine, la capacità di spaziare fra il jazz e la musica classica, unendo la tradizione pianistica europea alla sensibilità contemporanea.
La musica di Komeda, da sempre presente nel repertorio di Kołakowski con la ninna nanna dal film "Rosemary's Baby" di Polański, è stata veramente scoperta dal pianista solo di recente: "da un lato le colonne sonore molto caratteristiche dei film "Rosemary's Baby", "Il coltello nell'acqua", dove ogni brano potrebbe essere un jazz standard; dall'altro Kattorna, Astigmatic, Svantetic, il jazz molto moderno che a volte sconfina nel free jazz, una musica che può essere trattata con molta libertà, con la quale si può fare di tutto!"

Krzysztof Komeda (1931-1969), di formazione medico, abbandonò il mestiere per dedicarsi completamente alla musica che riteneva la cosa più importante della sua vita. Collaborò con i maggiori registi della Scuola Cinematografica Polacca componendo le colonne sonore per una sessantina di film fra cui le opere di Roman Polański (Il coltello nell'acqua, Rosemary's Baby), Jerzy Skolimowski, Andrzej Wajda e Janusz Morgenstern. Nonostante fossero state le musiche da film a portarlo al successo internazionale, Komeda si sentiva soprattutto un jazzista, teneva ad essere riconosciuto come pianista e dava molta importanza ai concerti nei club e ai festival, in cui si esibiva dal vivo con le sue band. Suonava il jazz dal be-bop al modern al free jazz, creando uno stile molto personale. Spesso veniva sottolineato il suo "feeling slavo" e gli Scandinavi l'hanno addirittura definito "lo Chopin contemporaneo". Allo stesso tempo, la sua musica è sempre stata sentita in diversi paesi come europea e Komeda viene considerato uno dei creatori del jazz europeo. Nel panorama mondiale Komeda rimane un fenomeno: la sua musica, resistendo al passar del tempo, continua ad appassionare gli amanti del jazz. La sua opera ha ovviamente avuto un grande impatto sul jazz in Polonia: le sue composizioni continuano a ispirare i musicisti e vengono interpretate dai più noti jazzisti polacchi quali Tomasz Stańko (che ha suonato con Komeda nei suoi più importanti progetti dei secondi anni '60), Robert Majewski, Michał Urbaniak e ispirano anche musicisti di spicco delle generazioni più giovani come Leszek Możdżer e ora anche Mateusz Kołakowski.


 

 Słoń a sprawa polka - L’elefante e la questione polacca. Superfluo ricordare che l’elefante (‘u liotru) è il simbolo di Catania. Con «L'elefante e la questione polacca», invece, viene indicata quella “sindrome” – manifestatasi in Polonia nel XIX secolo - che consisteva nel collegare anche le minute questioni della vita di tutti giorni agli affari nazionali polacchi.

Questo modo di dire è stato diffuso da Stefan Zeromski nel suo libro intitolato “Przedwiosnie” (“Primavera”). Afferma Zeromski che un polacco, il quale doveva scrivere una tesi che parlava dell’elefante, senza pensarci troppo la intitolò: “L'elefante e la questione polacca”. Ciò perché all' inizio del diciannovesimo secolo, ai tempi della spartizione della Polonia, sembrava che tutto riguardasse la questione polacca; cioè quell’ insieme di sforzi e di iniziative che avevano come scopo l'indipendenza della Polonia. Quel detto, poi, era talmente conosciuto che nel 1921 perfino il Premio Nobel Maria Sklodowska-Curie, durante un incontro del Comitato Internazionale della Cooperazione Intellettuale della Lega Nazionale, ne fece oggetto di una barzelletta.

Oggigiorno il modo di dire l'elefante e la questione polacca viene usato in un contesto molto più vasto, divenendo bersaglio privilegiato della satira. Stanislaw Baranczak, ad esempio, ha composto un’antologia raccogliendo le parodie delle più note poesie polacche. Ed il protagonista (celato) dell’antologia è appunto un elefante, il grande amico della Polonia!


 

 Programma

Fuoricircuito - mercoledì 12 dicembre, ore 21 - Zo Centro Culture Contemporanee
La clessidra di Wojciech Jerzy Has
[Sanatorium po klepsydra] Polonia, 1973, 119', vers. orig. con sott. Italiani

Associazione Musicale Etnea - lunedì 17 dicembre,  ore 21,15 – Palazzo Biscari
Ars Cantus - Il natale nei luoghi di prestigio della Polonia quattrocentesca

Fuoricircuito - venerdi 21 dicembre,  ore 21 - Zo Centro Culture Contemporanee
Il grande animale di Jerzy Stuhr
[Duze zwierze] Polonia, 2000, 73', vers. orig. con sott. italiani

(12 dicembre 2007)

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