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Spettacolo di Danza Butoh "Quonpeitau"

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Venerdì 8 giugno alle 21 ai Mercati Generali si terrà uno spettacolo di danza butoh del maestro Akira Kasai

Venerdì 8 giugno alle 21 ai Mercati Generali si terrà lo spettacolo di danza butoh Quonpeitau del maestro Akira Kasai. Akira Kasai  con Tatsumi Hijikata e Kazuo Ohno, e' uno dei fondatori della danza butoh. Dopo la sua precoce carriera in Giappone, Kasai si trasferisce in Germania nel 1979 dove sperimenta con l'Euritmia di Rudolf Steiner ed assorbe diverse forme di danza e movimento corporeo - dalla danza tradizionale giapponese ed il balletto classico alla break dance e lo yoga. Nel 1994 ritorna al mondo del Butoh con un forte nuovo approccio alla danza , e continua a reinventare il movimento con totale dedizione e passione.

Il maestro terra' un workshop dal 3 al 7 Giugno (in uno spazio da comunicare ai partecipanti). Per informazioni e prenotazioni, telefonare al: 333 8478758  


 Per comprendere le origini e il significato della danza butoh, l’ideogramma giapponese della parola “butoh” è composto da due elementi: “bu” che significa danza e “toh” che sta per passo, piede. Negli anni Venti alcuni danzatori giapponesi andarono in Germania a studiare la danza europea. Al loro ritorno in Giappone fondarono scuole di ballo nelle quali Kazuo Ohno e Tatsumi Hijikata, i due fondatori del Butoh, diedero le loro prime lezioni. Onho ed Hijikata si incontrarono nel 1954 e fu l’inizio di una cooperazione che durò anni. Hijikata avrebbe diretto e realizzato molte coreografie per Ohno. Lo studio di Hijikata divenne il centro del movimento del Butoh. Un movimento che ha tante facce quante sono i suoi interpreti. Per molta gente si tratta di una particolare forma di teatro. Il Butoh mescola infatti danza, teatro, improvvisazione e fonde influenze delle tradizionali arti dello spettacolo giapponese con la danza dell'espressionismo tedesco nota come Ausdruckstanz. La prima rappresentazione di Butoh avvenne nel dopoguerra giapponese. Anno storico è considerato il 1959. Fu l'anno in cui al Festival Giapponese della Danza, a Tokyo, venne rappresentato “Kinijiki”, di Tatsumi Hijikata.
La performance era molto breve, traeva spunto da una novella di Yukio Mishima. Sembra che le immagini e i movimenti fossero così scioccanti ed offensivi che la Direzione del Festival, che aveva sponsorizzato lo spettacolo, fece spegner le luci prima che la performance potesse esser completata. Fu scandalo. Le tenebre inghiottirono la scena. La parola Ankoku Butoh - poi abbreviata in Butoh - introdotta da Hijikata significa “Danza delle tenebre”. Da quel giorno, il Butoh venne definito in molti modi: provocatorio, erotico, grottesco, violento, cosmico, nichilista, catartico... C’è anche chi lo definisce “la versione punk della danza classica giapponese”. Il Butoh degli inizi era una risposta radicale all’idea occidentale della danza. Era pura provocazione, resistenza contro l’establishment culturale ed il sistema sociale. Era sperimentale, a volte grottesco, a volte assurdo e mistico, fisico e spirituale insieme. I volti dipinti, le teste rasate, la nudità dei danzatori di Butoh, le distorte coreografie crearono un forte contrasto con l'estetismo della danza tradizionale.



(08 giugno 2007)

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