Da domenica 16 maggio a domenica 20 giugno, alla galleria Plenum Fotografia Contemporanea, si può visitare la mostra fotografica di Paolo Pellegrin "Turning the camera", a cura di Annalisa D’Angelo e Massimo Siragusa.
Paolo Pellegrin, fotografo di reportage nato a Roma, da anni vive a Londra, anche se è sempre in giro per il mondo, precisamente dove c’è una storia da raccontare o un evento da immortalare, come quando prima del lockdown dello scorso marzo 2020 si trovava in Australia, all'indomani degli incendi che l’hanno distrutta. Proprio in quei giorni, come ha raccontato lui stesso durante un’intervista, ha preso consapevolezza che la pandemia non riusciva a essere contenuta a livello mondiale e che lui e il resto sua famiglia, rientrata in Svizzera, rischiavano di restare separati per un tempo indeterminato, o peggio, di essere contagiati senza poter contare sulla reciproca presenza. È così che hanno deciso di stare tutti insieme, non nella loro piccola casa di Ginevra, ma nelle montagne svizzere, precisamente in una fattoria dove avevano trascorso le vacanze estive l’anno prima, aiutati dalla didattica a distanza e dalla chiusura totale. Niente imponeva loro di restare in città perché tutte le attività de visu erano state sospese.
Pellegrin dopo tantissimi anni decide di riporre nella custodia le macchine fotografiche da reportagista e di non coprire questo evento, perché, sebbene ne colga l’importanza epocale a livello mondiale, qualcosa lo spinge a restare vicino alla sua famiglia, a puntare il grandangolo sulle sue figlie, sui momenti di silenzio della vita familiare e della vita campestre.
Da qui la riflessione di taglio sociologico e urbanistico della mostra: il lockdown ha reso manifesta una voglia quiescente dell’uomo contemporaneo di allontanarsi dalle grandi città per ritrovare se stesso e un nuovo equilibrio nella periferia, in piccoli centri di montagna o di campagna o in isole semideserte, scelta impensabile fino a un anno fa dove/quando tutto strillava città, frenesia, metropoli, megalopoli, ecc… Istinto o scelta ponderata? Tendenza momentanea o cambiamento epocale? Spirito di sopravvivenza o decisione consapevole di chi ha colto l’importanza del momento storico per cambiare senso di marcia e dare un nuovo senso al proprio vivere quotidiano? Quale futuro per le città e le periferie? Continuerà l’antagonismo o entrambe vivranno contemporaneamente un’epoca d’oro dove la ridistribuzione della popolazione garantirà maggiore qualità della vita?
La mostra è visitabile, con ingresso libero, martedì e giovedì dalle 17 alle 19. Gli altri giorni su appuntamento, prenotando al numero 095-435932.
(16 maggio 2021)