Giovedì 11 e venerdì 12 giugno, al dipartimento di Scienze politiche e sociali (via Vittorio Emanuele II, 49), esperti di sicurezza provenienti da ogni parte del mondo si riuniscono a Catania per partecipare al terzo workshop "ReShape": gli esperti analizzeranno, insieme a giovani studiosi europei, il problema degli In-security Complexes.
Le minacce alla sicurezza individuale e collettiva oggi si presentano frequentemente intrecciate l’una all’altra. Il Mediterraneo in questi giorni è proprio il teatro di un complesso di conflitti violenti, azioni terroristiche, emergenze umanitarie, traffici criminali e crisi politiche ai quali i governi sono chiamati a rispondere con azioni che devono essere efficaci in ognuno dei settori di insicurezza.
Il programma del workshop prevede una sessione plenaria con la relazione del professor Raphael Bossong, tre sessioni di paper presentati da ricercatori di università europee ma anche dell’Australia e degli Stati Uniti, e la sessione finale nella quale l’indiana Navnita Behera, il cinese Weiqing Song, l’egiziano Baghat Korani e l’europeo Geoffrey Edwards analizzeranno le risposte politiche che nelle diverse parti del mondo si contrappongono agli In-security Complexes.
Questo workshop conclude il progetto triennale ReShape, finanziato dalla Commissione Europea nella nostra Università con la linea Jean Monnet del programma Life-Long Learning che ha attribuito al professor Fulvio Attinà, responsabile del progetto, la Cattedra Jean Monnet Ad Personam. Nei tre anni, con il supporto del responsabile dell’Ufficio Relazioni Internazionali del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, dottoressa Valentina Barbagallo, ReShape ha svolto attività didattica, di training e di ricerca sul tema delle azioni e delle politiche dell’Unione Europea in risposta alle crisi prodotte da disastri naturali ed emergenze umanitarie.
Le attività di ReShape hanno coinvolto oltre 200 studenti nei corsi di formazione per operatori di organizzazioni di volontariato, 80 studenti nelle simulazioni dei negoziati europei, 70 studenti nei seminari comuni delle Università di Catania e di Liegi, e 60 ricercatori e studiosi di ogni parte del mondo nei tre workshop annuali. Le ricerche sono state pubblicate online e su riviste scientifiche specializzate.
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(11 giugno 2015)