Venerdì 29 novembre alle 20, al Centro Universitario Teatrale (Piazza Università, 13), va in scena "Khosrow e Shirin - Amore e saggezza nel poema persiano di Nezami", spettacolo-concerto tratto da uno dei massimi capolavori della letteratura persiana classica, che ripercorre le vicende dei due innamorati narrati nell'omonimo poema medievale di Nezami Ganjavi (1180).
La versione teatrale (produzione La Casa dei Santi) nasce dalla collaborazione tra Daniela Meneghini, traduttrice dell’edizione italiana del poema, e l'attore Giovanni Calcagno, che cura la narrazione, accompagnata dalle musiche tradizionali persiane eseguite da Tito Rinesi e Piero Grassini.
Ingresso libero
Il poema "Khosrow e Shirin" (6150 strofe) è il secondo di una pentalogia composta da Nezami Ganjavi e riconosciuta nel 2011 dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, narra una storia d’amore, al contempo epica, romantica e simbolica, la cui fortuna non ha conosciuto silenzio dal XIII secolo fino ai nostri giorni.
La trama si sviluppa nell’Iran sasanide e vede come protagonisti Khosrow II, l’ultimo grande sovrano della dinastia sasanide, e Shirin principessa d’Armenia. È una storia che trovò in Ferdousi il suo primo grande interprete e che ha ispirato numerosissime riscritture: dallo "Shahname" di Ferdousi (XI secolo) passando per le versioni di poeti e drammaturghi di tutte le epoche (Amir Khosrow Dehlavi, Jami, Hatefi, Khwaju Kermani). Il poeta turco Nazim Hikmet scrive il dramma "Ferhad ile Shirin" del 1965 riprendendo uno degli episodi centrali del poema, mentre nel 2008 il grande regista iraniano Abbas Kiarostami (1940-2016) ne faceva il soggetto di un suo bellissimo film dal titolo "Shirin", dove la lettura del poema di Nezami fa da sfondo invisibile a tutto il lungometraggio.
Oltre ad essere uno spettacolo, "Khosrow e Shirin" è anche un Laboratorio di narrazione e musica nell'antica Persia che ha lo scopo di coinvolgere università e cittadinanza nella conoscenza di uno dei massimi capolavori della letteratura persiana classica.
Condotto da Daniela Meneghini e coadiuvato dalla presenza dell’attore Giovanni Calcagno e dei musicisti Piero Grassini e Tito Rinesi.
Il workshop è gratuito e si terrà sempre al CUT venerdì 29 novembre, dalle 15 alle 18 (prenotazione obbligatoria scrivendo a lacasadeisanti@gmail.com).
Piero Grassini | Ha studiato pianoforte, chitarra, mandolino, bouzouki e altri strumenti a corda della tradizione italiana e orientale, con l’intento di valorizzare il patrimonio comune di musica e danza di culture diverse. Da molti anni studia oud, tar e musica persiana con Pejman Tadayon, con cui ha suonato in diversi concerti e spettacoli, tra cui San Francesco e Rumi. Studia la lingua persiana per tradurre la poesia mistica sufi. Ha fondato con Tito Rinesi il gruppo Dargah per diffondere il repertorio di canti e musiche sufi della Turchia, suonando in diversi concerti.
Tito Rinesi | Musicista polistrumentista e compositore, canta i brani delle tradizioni dell’India (stile Khyal e Dhrupad), dell’antica Persia e della Turchia (in particolare quelli della cultura Sufi). Suona gli strumenti etnici a corda, come il bouzouki, il saz, il djoura, la chitarra acustica e poi l’harmonium, il daf, e il santur. Da sempre è impegnato nel cercare di promuovere l’incontro tra le tradizioni musicali di Oriente e Occidente. Come progetti solisti ha pubblicato numerosi CD; nel campo delle colonne sonore ha pubblicato più di 50 CD, molti dei quali per la RAI, per la quale è stato il punto di riferimento come compositore etno/world music.
Giovanni Calcagno | Attore e autore siciliano, al cinema è interprete per Marco Bellocchio (Buongiorno Notte, Il traditore), Giulio Manfredonia (Si Può Fare, La nostra terra) con il quale si aggiudica il premio Ciak d’oro, Mario Martone (Noi credevamo), Luigi Lo Cascio (La città ideale), Matteo Garrone (The tale of the tales), Michele Soavi (La Befana vien di notte), Giovanni La Pàrola (Il mio corpo vi seppellirà) ed è stato recentemente diretto da Danny Boyle nella serie televisiva internazionale "Trust".
In teatro è stato diretto da Mario Martone (don Giovanni, Edipo a Colono, Serata a Colono, Morte di Danton), Vincenzo Pirrotta (Eumenidi, ‘U Ciclopu, Macbeth), Enrique Vargas (Abitare Palermo), Marco Bellocchio (I pugni in tasca), Luigi Lo Cascio (Otello, Tamerlano), Claudio Collovà (Horcynus Orca).
Insieme ad Alessandra Pescetta promuove l’attività della Casa dei Santi, occupandosi di formazione e produzione nel campo teatrale e cinematografico. Fra le opere prodotte, il lungometraggio "La città senza notte", il corto "L’ombra della sposa" in concorso a Venezia 2017 e gli spettacoli "U principuzzu Nicu – il piccolo principe in versi", e "Mystic Luna Park" di Guido Ceronetti. Fra le sue numerose esperienze di coordinatore di laboratori di formazione teatrale, ha lavorato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, al conservatorio Bonporti di Riva del Garda e all’interno di istituti e scuole, utilizzando il teatro anche come forma terapeutica.
Ha pubblicato per A&B editore, Il Piccolo principe in versi e "Tre mele cadute dal cielo", una raccolta di fiabe armene. Ha fondato la Casa del Cantastorie di Paternò, in onore di Ciccio Busacca.
Nel suo repertorio di cantastorie due riscritture de "La Canzone di Orlando" e dell’Epopea di Gilgamesh.
(29 novembre 2024)