Martedì 22 luglio alle 17, a Palazzotto Biscari alla Collegiata (Via Etnea 29, Catania), si svolge un nuovo appuntamento del ciclo “Caffè scientifico” dell’Accademia Gioenia di Catania, promosso in collaborazione con la Scuola Superiore dell'Università di Catania.
L'incontro dal titolo "Intelligenza artificiale e ricerca scientifica nel resto del XXI secolo", sarà coordinato dal prof. Vito Latora e condotto da Salvatore Scellato, attualmente “Director of Software Engineering” presso Google DeepMind, dove dirige i team responsabili della progettazione e gestione dell'infrastruttura di calcolo su larga scala.
Scellato ha conseguito un PhD in Computer Science all'Università di Cambridge ed è un ex allievo della Scuola Superiore di Catania. Il co-fondatore e amministratore delegato di DeepMind è Demis Hassabis, che nel 2024 ha ricevuto il Premio Nobel per la chimica, insieme a John M. Jumper, "per i sistemi di predizione delle proteine". Il premio è stato condiviso con David Baker, premiato "per la progettazione computazionale delle proteine".
L'Intelligenza Artificiale sta rapidamente cambiando natura: da strumento computazionale a forza trasformativa, capace di rimodellare radicalmente i processi e la direzione della ricerca scientifica. I premi Nobel 2024 sono probabilmente il punto di partenza di una rivoluzione che ha ancora tanta strada da percorrere.
Questa presentazione esplora come l'IA stia diventando il prossimo grande strumento scientifico – paragonabile al telescopio o al microscopio – potenziando l'intelletto umano e accelerando la ricerca in tutte le discipline. Approfondiremo esempi rivoluzionari come AlphaFold, che ha di fatto risolto la grande sfida scientifica del protein folding, e AlphaEvolve, un approccio innovativo alla scoperta e alla progettazione di nuove soluzioni.
La discussione metterà inoltre in evidenza GenCast, un sistema basato sull'IA che sta rivoluzionando le previsioni meteorologiche fornendo previsioni più rapide e accurate di eventi estremi. Oltre a queste scoperte specifiche, esamineremo l'impatto pervasivo dell'IA sull'intero processo scientifico: dalla gestione della conoscenza e creazione di dataset, alla progettazione sperimentale, alla modellizzazione di sistemi complessi e alla ricerca automatica in vasti spazi di soluzioni.
La presentazione sottolineerà come l’IA non potrà mai sostituire gli scienziati umani, ma potrà potenziarne le capacità, liberando i ricercatori da compiti laboriosi per permettere loro di concentrarsi sulle grandi domande, sulla promozione della creatività e sull'esercizio del giudizio critico. Lo scienziato del XXI secolo sarà un partner collaborativo dell'IA, spingendo i confini del possibile nella ricerca della conoscenza e per il progresso dell'umanità.
(22 luglio 2025)