Da mercoledì 26 a sabato 29 novembre si svolge la quarta edizione di "CHAIN – Cultural Heritage Academic Interdisciplinary Network", il convegno internazionale organizzato dal corso di Dottorato di ricerca in "Scienze per il Patrimonio e la Produzione Culturale " del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania.
L’edizione 2025, dedicata a " Landscapes and Ecology of Culture - Between Humanity and Nature ", pone al centro la relazione tra persone, paesaggio, ambiente e cultura, mediante un ampio sguardo interdisciplinare: dall’archeologia al cinema, passando per storia dell’arte, arti performative, media digitali e scienze ambientali.
Da sempre, lo spirito di CHAIN mira a favorire il dialogo tra ricercatori, artisti e istituzioni culturali, e l’attuale edizione si propone d’incoraggiare nuove prospettive sul paesaggio inteso come luogo d’interazione tra natura e cultura. In questa prospettiva, il convegno intende rafforzare il legame tra università e operatori del patrimonio culturale, auspicando non solo esiti produttivi per lo studio e la conservazione del patrimonio culturale, ma anche per la sua fruizione. In questa direzione sono state inserite, per la prima volta, delle sessioni performative parallele al dibattito scientifico, con l’obiettivo di coinvolgere artisti e performer in un dialogo attivo sul patrimonio materiale e immateriale.
Nel corso di quattro giornate, CHAIN 2025 riunirà oltre 50 relatori e artisti provenienti da più di 15 università italiane e sei istituzioni internazionali, insieme a musei, fondazioni e realtà indipendenti attivi nella cura e valorizzazione del patrimonio culturale.
Saranno rappresentati oltre 10 Paesi di Europa, Africa e Asia, a testimonianza della vocazione internazionale e interdisciplinare della rete CHAIN e dell’importanza di connettere prospettive e pratiche di ricerca diverse.
I saluti del rettore dell’Università di Catania, Enrico Foti, apriranno i lavori mercoledì 26 novembre alle 9, nell’aula “Vincenzo La Rosa” di Palazzo Ingrassia (Via Biblioteca, 4).
Le sessioni del convegno sono articolate in quattro aree tematiche principali, ciascuna introdotta da una keynote lecture tenuta da studiosi di rilievo internazionale.
Le arti performative vivono e reinterpretano continuamente il paesaggio. Questa sessione indaga come musica, teatro e altre arti performative utilizzino il paesaggio come elemento scenografico, simbolico o narrativo. Riflette inoltre sul concetto di performance site-specific, dove il paesaggio diventa parte attiva del processo creativo, instaurando un dialogo tra luogo e linguaggio artistico.
Il tema sarà introdotto da Simone Caputo (Sapienza Università di Roma) con la keynote lecture " Ripensare il concetto di paesaggio sonoro".
Il paesaggio non è solo uno spazio fisico, ma anche una costruzione culturale che racchiude le storie e le identità delle comunità che lo abitano. Questa sessione esplora come i paesaggi influenzino e siano influenzati dal senso di appartenenza, dalla politica e dalla memoria collettiva, fungendo da specchio delle narrazioni culturali e dei processi sociali.
La sessione sarà aperta da Rosario Perricone (Accademia di Belle Arti di Palermo) con la keynote lecture " Oltre il paesaggio".
In un’epoca di rapide trasformazioni ambientali, la dimensione ecologica del patrimonio culturale assume un ruolo sempre più centrale. Questa sessione indaga la resilienza dei paesaggi marginali, il ruolo delle pratiche di conservazione e la necessità di sviluppare modelli sostenibili che riconnettano i sistemi umani e naturali.
La sessione sarà introdotta dalla keynote lecture di Roberto Pasini (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), "Paesaggi di natura e cultura. Sinergie possibili e impossibili tra giustizia ambientale e sociale" .
Il paesaggio è da sempre fonte d’ispirazione per le arti e le scienze, dalle descrizioni antiche alle reinterpretazioni contemporanee attraverso fotografia, cinema e tecnologie digitali. Questa sessione indaga come l’atto di rappresentare il paesaggio contribuisca a definirne il significato culturale e la memoria collettiva.
Il tema sarà introdotto da Paolo Simoni (Fondazione Home Movies, Bologna) con la keynote lecture " Lost Landscapes: l’archivio del cinema amatoriale e la città ".
Per la prima volta, CHAIN presenta una programmazione di eventi performativi interna al convegno. I progetti, candidati da artisti e artiste, sono stati selezionati attraverso una call ideata con l’obiettivo di evidenziare le connessioni tra ricerca scientifica, pratiche artistiche e produzione culturale contemporanea.
La sessione include performance, proiezioni cinematografiche e concerti aperti al pubblico, che andranno a integrare le sessioni accademiche, catalizzando momenti di riflessione e sperimentazione aperti alla città, e creando un dialogo tra il linguaggio della ricerca e quello artistico.
Gli eventi si terranno presso due sedi cittadine di particolare rilievo culturale: il CUT – Centro Universitario Teatrale (Piazza Università, 13, Catania) e il Tinni Tinni Arts Club (via Scuto, 19, Catania).
(26 novembre 2025)